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Assistenti e aiutanti dei bulli

di Sara Spoletini (Sociologa)

Nel 2025, circa il 15% degli adolescenti italiani è stato vittima di bullismo o cyberbullismo almeno una volta, con una percentuale di oltre 1 milione di studenti tra i 15 e i 19 anni colpiti dal cyberbullismo nel 2024. Tuttavia, le cifre esatte possono variare a seconda del tipo di abuso e della fonte del dato, con un recente rapporto Istat che indica che 1 ragazzo su 5 è vittima di bullismo e cyberbullismo.
Le cronache quasi quotidianamente ci danno notizia di giovani che si suicidano per non essere più bullizzati, oppure di pestaggi tra minori, evidentemente c’è un problema. E il problema è serio.
Se un gran numero di ragazzi frequentanti la scuola sono bullizzati il problema è che queste nuove generazioni stanno crescendo senza avere rispetto per la sensibilità significa che la società sta sbagliando tutto. Che è una società che non ha valori condivisi e volti al benessere di tutti e che forse l’unica verità che un giovane persegue è la forza, è il provare soddisfazione nel dolore che infligge.
Sarà ancora vero che il bullo è quello che ha bisogno di aiuto?
Ironicamente dico di no, perché la società si è adeguata tanto che il bullo di aiutanti ne ha tanti. Istituzioni, famiglie e genitori che si foderano gli occhi di prosciutto facendo finta di non vedere per non avere problemi, sarà che forse ai precari della scuola non interessa nulla di risolvere casi umani che reputano oramai senza speranza, facendo giornalmente il conto alla rovescia per i giorni che mancano alla fine del contratto. Sara’ che i presidi con tutti questi ridimensionamenti hanno a che fare con troppi numeri e pochi alunni, sarà che le famiglie di una volta non esistono più perché spesso i genitori stessi sono privi di educazione e rispetto all’interno delle proprie case per colpa di vizi, crisi lavorativa, crisi esistenziale e di mezza età che sono più impegnati loro stessi a fare i figli che ad essere genitori che quando si torna tardi dall’apericena o dai club risulta difficile capire se il proprio figlio sia uno studente modello.
La famiglia è in crisi da molto tempo; eppure, una società non si rigenera se non attraverso la famiglia, ma nessuno si preoccupa se ci sia un sistema integrato di rete e servizi che siano efficienti ed efficaci a migliorare o arginare le possibili difficoltà di una famiglia.
Sarà che la famiglia è fragile non la roccia o il porto di rifugio ma spesso un luogo da cui partire, e sarà che delega troppo della sua autorità ai dispositivi tecnologici attraverso cui i giovani cercano sul web ciò che vogliono, soprattutto giochi e video ma anche film alla cui base c’è una storia di violenza. Ecco stiamo in un momento storico pericoloso, un momento in cui assistiamo quotidianamente alla disumanizzazione dei ragazzi che forse non hanno ben capito che non c’è un’altra vita a cui aggrapparsi quando porti qualcuno al suicidio, che non è quello l’obiettivo.
Nonostante i dati allarmanti e annualmente in crescita anche il legislatore ha deciso di dare una mano ai bulli, spesso minorenni e quindi impuniti nella maggior parte dei casi, non intervenendo ponendo norme più severe.
Cari ragazzi, cari bravi ragazzi, cari ragazzi non capiti, cari ragazzi bullizzati, cari ragazzi terrorizzati,
scegliere di vivere è sempre l’atto più coraggioso, scegliere di onorare la vita è sempre il gesto di ribellione più forte che potete mai fare anche in caso di disperazione. Vedete nella vita incontrerete sempre persone cattive e persone belle, incontrerete traditori che si volteranno dall’altra parte per non sporcare la propria vita con i problemi degli altri, incontrerete persone sincere a cui piacerete semplicemente per quello che siete.
Ricordate questa frase:
“non c’è notte tanto lunga da non permettere al sole di risorgere il giorno dopo”
E voi siete il sole, e il sole non si ferma, il sole brucia, il sole è vita.
Si soffre meno se si guarda oltre, si soffre meno se si ha degli amici, si soffre meno se si è capiti, e allora abbiate la stessa tempra dell’acciaio e non esitate a farvi eclissare.
Cari ragazzi, la vita vi ha messo alla prova, forse perché siete più belli, forse perché siete più sensibili, forse perché in fondo siete più forti e allora sappiate che c’è sempre una via di uscita, ed è forse attraverso di voi, le vostre prove, le vostre sofferenze che la società troverà la parte buona.

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