Denunciato il Giudice del “copia incolla”
TRANI (12 gennaio 2019). Aveva stabilito di trasferire un bambino, che fin dalla nascita viveva a Trani con il padre, per affidarlo alla madre che abita in un’altra Regione, in maniera del tutto immotivata, senza basarsi sull’attenta analisi della perizia, bensì limitandosi a fare un “copia e incolla”. Ma il bimbo all’idea di andare a vivere con la madre stava male, aveva forti crisi di ansia, perché lui da quella mamma è stato abbandonato quando lei, all’insaputa del marito e del figlioletto, si è trasferita nella sua città natale con il figlio minore che stava venendo al mondo. Il bimbo, pertanto, quella madre quasi non la conosce. Ebbene il giudice del tribunale di Trani, dopo le proteste e le richieste avanzate dal padre del bambino, aveva sospeso il provvedimento di trasferimento: il bambino poteva rimanere con il padre. Pareva una storia a lieto fine, invece poco prima di Natale la madre va a trovare il piccino a Trani. Avrebbero dovuto trascorrere il pomeriggio insieme, invece lei, caricatolo in auto, anziché fare una passeggiata ha puntato dritta verso casa propria, di fatto rapendolo. Qualunque giudice avrebbe emanato un provvedimento contro quella donna, sulla base anche della denuncia presentata dal padre del piccolo per sottrazione di minore. Invece il giudice che segue e ingarbuglia sempre più questa vicenda che fa? Per lei va tutto bene, anzi, per legittimare il comportamento della madre e delegittimare la denuncia presentata dal padre, emette un’ordinanza dichiarando che quel provvedimento di sospensione del trasferimento valeva solo quando il bambino si trova nella città materna, dove per assurdo, qualora il padre andasse a trovarlo, avrebbe diritto solo a visite brevi e alla presenza delle assistenti sociali. Un clamoroso passo indietro ni ciò che faticosamente negli anni questo padre aveva ottenuto! E tutto sulla pelle di questo povero bambino e di un padre amorevole, che lo ha cresciuto finora, vittima di un diverso e immotivato trattamento rispetto all’ex moglie da parte del giudice di Trani.
«Non potevamo star fermi e zitti» commenta l’avvocato Francesco Miraglia, cui il padre del bimbo si è affidato, «soprattutto pe la tranquillità di questo povero bambino. Pertanto ieri abbiamo depositato la richiesta di ricusazione di questo giudice, che va sollevato dal caso. O per dolo o per colpa – questo non sta a me stabilirlo – ha trattato questo caso con parzialità, superficialità e continue lacune. Per questo motivo abbiamo sporto verso questo magistrato denuncia per omissione e abuso d’atti d’ufficio. Spero che il presidente del tribunale assuma ora i necessari provvedimenti».