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Non va nemmeno a scuola. Avvocato Miraglia: «Non è degno di un sistema democratico e civile quello che sta accadendo a questo bimbo» TORINO (30 Novembre 2021). Un bambino di nove anni che abita nel Torinese vive “sequestrato” dalla comunità terapeutica nella quale è stato confinato due anni fa per una sorta di “ripicca” nei confronti della madre, che si era lamentata con la scuola che all’epoca il bimbo frequentava, incapace di gestire la sua iperattività. Invece di fornire un supporto alla famiglia, il Tribunale Per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta ha confinato il bimbo dentro la comunità terapeutica, da cui non esce nemmeno per andare a scuola. Non vede nessuno, nemmeno la mamma. E viene regolarmente sedato con i farmaci. «È un manicomio per bambini mascherato???» commenta l’avvocato Miraglia, al quale la madre del bimbo si è

Riceviamo e pubblichiamo Dura replica del padre della bimba di tre anni, che la madre ha denunciato. 26 Novembre 2021. Alcuni giorni fa, su un quotidiano online, veniva pubblicato un articolo intitolato: “Il Giudice affida la figlia alla madre. Il padre la sottrae e si rende irreperibile." Ebbene, quanto pubblicato non corrisponde minimamente alla realtà. «Mia figlia non è un pacco, che la madre può prendere o lasciare quando vuole. Si è resa irreperibile per ben due volte: cosa avrei dovuto fare? Lasciare la bambina sola in mezzo a una strada?». Il padre della piccola di tre anni e mezzo, che la Corte d’Appello di Catanzaro ha stabilito debba stare con la madre, rispedisce al mittente l’accusa della sua ex compagna, che lo ha denunciato per sottrazione di minore. «Ma quale sottrazione di minore: è la madre ad essersi resa irreperibile» dichiara l’avvocato

Airuno 18 Novembre, pochi giorni fa esattamente l’11 Novembre a Roma si è riunito il Plenum (Consiglio Superiore della Magistratura), per discutere in merito alla richiesta di tutela pervenuta dal giudice Marta Paganini, che lamenta, il turbamento circa la credibilità dell’autorità giudiziaria, attribuendo lo scatenarsi si una “scia d’odio” nei suoi confronti e in quelli dell’avvocato Elena Barra, scaturito dalle evidenze (video e dichiarazioni) fornite dalla trasmissione “Le Iene”, in merito al caso del Professore Carlo Gilardi, l’anziano facoltoso di Airuno, il tutto etichettato come “fatti inesatti”. Secondo la ricostruzione dei fatti, il fatidico giorno in cui il signor Gilardi ha abbandonato la sua abitazione, non si è presentato da solo presso la struttura assistenziale in cui vive attualmente, bensì quel giorno i Carabinieri insieme all’avvocato che il giudice ha nominato, in qualità di amministratore di sostegno si sono occupati

Avvocato Miraglia: “Ennesima prova che a Bibbiano era stato orchestrato un vero sistema illecito per allontanare i bambini” Reggio Emilia (9 Novembre 2021). Sono quasi nove anni che una famiglia, originaria della Val d'Enza, vive lontana dal proprio figlio, strappatole dai Servizi sociali quando non aveva nemmeno due anni. Un periodo lunghissimo durante il quale i Servizi sociali non hanno mai provveduto a rivalutare il caso e si sono ben guardati dall’avviare un percorso di sostegno genitoriale per il progressivo rientro del bambino in seno alla propria famiglia di origine, come prescrive la legge. L’affidamento etero-familiare, infatti, deve avere carattere temporaneo finché la famiglia di origine non si dimostra in grado di poter assolvere al proprio ruolo genitoriale. Quando i genitori di questo bimbo, dagli articoli sui media, hanno scoperto che una delle assistenti sociali che li aveva seguiti è

L’avvocato dei bambini. Troppo potere senza controllo: ecco come si costruiscono i falsi abusi familiari e gli affidi illeciti” di Francesco Miraglia Con la Presentazione di Francesco Morcavallo, Prefazione di Vincenza Palmieri, Postfazione Raffaella Regoli a breve in tutte le librerie. Francesco Miraglia, ci accompagna per mano in un viaggio, dentro la distorsione di un sistema che in nome dei “diritti inviolabili” dei bambini, ha partorito un mostro. “I casi in cui bisogna intervenire con urgenza per prelevare un minore dalla propria famiglia, devono essere l’extrema ratio. Oggi avviene esattamente il contrario violando i diritti dei bambini e delle loro famiglie. Tutto ciò con il tacito assenso delle Autorità preposte”

Presente all’appuntamento con l’Evento INPEF che si terrà a settembre “Il valore della Giustizia in Italia: tra prove oggettive e prove opinabili. L’Etica e le Perizie: il sistema italiano”, il Dr. Francesco Miraglia, Giurista e Giornalista, Esperto in Diritto di Famiglia e Minorile, stimato Docente INPEF, con una relazione dal titolo “Il ruolo delle Relazioni degli Operatori Sociali e la Funzione del Magistrato”. – Dr. Miraglia, parliamo di un tema piuttosto delicato, quello delle Relazioni e delle valutazioni che vengono portate all’attenzione di un Giudice in un’aula di Tribunale, concernenti perizie che poi possono determinare sentenze di allontanamento familiare. Quali sono le principali zone d’ombra di questo settore? “Mi occupo di diritto di famiglia e dei minori da ormai più di venti anni; nel tempo ho incontrato centinaia e centinaia di genitori e la domanda più comune, spesso rivolta con paura e timore, è

Intanto in comunità viene isolata e additata come “infame” per aver causato l’allontanamento del violentatore (ROMA, 15 Settembre 2021). «Temiamo per la sua sicurezza: il giudice la tiri fuori da lì»: l’avvocato Miraglia, facendosi portavoce della madre della dodicenne violentata in una comunità romana, non usa mezzi termini e invita il Tribunale per i minorenni di Roma ad intervenire tempestivamente. Il giudice, invece, pare non nutrire la medesima preoccupazione: ha infatti convocato l’udienza per fare chiarezza sulla vicenda tra ben due mesi, il prossimo 10 novembre. Nel frattempo la dodicenne, che ha avuto ripetuti rapporti con un quindicenne, ospite anch’egli della medesima comunità, si trova in un concreto stato di pericolo: mentre il giovane è stato allontanato, lei è rimasta nella struttura, dove è additata come “infame” e “spia”, e viene isolata dalle altre compagne. «E’ in pericolo» prosegue l’avvocato Miraglia, «sia perché in comunità a quanto

Il tribunale si disinteressa di lui (VELLETRI, 10 Settembre 2021). C’è un bambino che rifiuta di vedere la mamma, separata dal padre: lei non gli ha fatto nulla eppure la rifiuta con astio. Ha soltanto 11 anni, ma non vuole stare con lei, la maltratta, se si vedono scappa dopo pochi minuti, al telefono le urla di sparire. È chiaro che il bambino, che vive con il padre per ordine del tribunale, non è arrivato da solo a scatenare questa forma di rifiuto verso di lei, ma è con tutta probabilità strumentalizzato dal genitore contro la mamma. Eppure, nonostante i comportamenti conclamati, che evidentemente dimostrano un disagio profondo di cui soffre questo bambino, il tribunale di Velletri, dove il ragazzino vive, non prende alcun provvedimento, non esamina il caso, non approfondisce le cause del suo malessere, non interviene in suo aiuto.

Per la tutrice nessun problema: era consenziente  ROMA (7 Settembre 2021). A volte non c’è davvero limite al peggio e a quello che certe persone sono costrette a subire dalle istituzioni chiamate invece ad aiutarle. La tutrice nominata dal tribunale per occuparsi di due bambini affidati a una comunità, alla notizia di un episodio di violenza sessuale subita da una dei minori, una ragazzina di appena 12 anni, ha risposto che non c’erano problemi di sorta, che non era necessario intervenire, poiché il rapporto sessuale con un quattordicenne ospite della medesima struttura era stato consensuale. «Ma che consenso consapevole può dare una bambina di appena 12 anni?» dichiara l’avvocato Miraglia, che segue da un anno la vicenda tormentata e assurda vissuta di questi due ragazzini e dalla loro madre, vittime delle angherie dell’avocato loro tutrice, la quale proprio non si occupa né

Avvocato Miraglia: «L’assessore Maellare legga le carte» (VERONA, 7 Agosto 2021). Nella questione dei bambini che i Servizi sociali di Verona hanno allontanato dai genitori per questione di “genere”, in realtà è proprio la relazione degli operatori che indica a mamma e papà di non far usare alla bambina giochi maschili. Smentendo così le affermazioni rilasciate dall’assessore ai Servizi sociali, Maria Daniela Maellare, secondo la quale ritenere che l’allontanamento sia stato generato da una questione di genere suonerebbe come un’offesa all’intelligenza degli assistenti sociali e dei giudici del Tribunale minorile». Purtroppo basta leggere le relazioni e si evince che è tutto vero, nero su bianco: gli operatori apprezzano che chi si sta prendendo cura dei ragazzi, che vivono in una comunità, li stia educando differenziando loro i giocattoli. «Lungi dal voler polemizzare con l’assessore Maellare» dichiara l’avvocato Miraglia, che assiste i genitori,