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Una decisione di grande valore umano e giuridico segna oggi una svolta importante nella giustizia minorile. Il Tribunale per i Minorenni ha infatti respinto la richiesta di dichiarare lo stato di adottabilità di una bambina e ha disposto il suo rientro presso la madre e i nonni materni, accogliendo integralmente le tesi difensive sostenute dall’Avv. Miraglia. Dopo anni di relazioni contraddittorie, giudizi affrettati e una lunga fase di incertezza, la verità è finalmente emersa, restituendo alla bambina il diritto di crescere tra gli affetti autentici della propria famiglia. La sentenza sconfessa apertamente l’operato dei Servizi Sociali, il cui atteggiamento è stato definito “pregiudizievole, parziale e non rispondente alla realtà dei fatti”. I giudici hanno riconosciuto che per troppo tempo la famiglia è stata oggetto di una valutazione distorta, basata su percezioni e non su elementi concreti, e che tale impostazione ha

di Sara Spoletini (Sociologa) Il” come stai?” è una delle domande frequenti all’inizio di una giornata con familiari, amici, colleghi e conoscenti. Lo diciamo mentre ci guardiamo negli occhi, attraverso una chiamata al telefono o un messaggio, eppure nella maggior parte di casi la risposta è da copione, ossia “tutto bene, e tu?” Si rimanda all’altro la posizione scomoda di dover rispondere ad una delle domande più complesse che ci si possa fare. Quanto siamo in grado di dire ai nostri interlocutori davvero come stiamo e come ci sentiamo? La risposta è che forse è difficile fidarsi, è difficile parlare per paura di essere giudicati in questa società in cui l’immagine è tutto, nella società in cui i social hanno costruito la solitudine collettiva. Tanti amici e nessun confidente, tante relazioni e nessuna speciale. Prendiamo un bel respiro e affrontiamo le fragilità di

di Sara Spoletini (Sociologa) Nel 2025, circa il 15% degli adolescenti italiani è stato vittima di bullismo o cyberbullismo almeno una volta, con una percentuale di oltre 1 milione di studenti tra i 15 e i 19 anni colpiti dal cyberbullismo nel 2024. Tuttavia, le cifre esatte possono variare a seconda del tipo di abuso e della fonte del dato, con un recente rapporto Istat che indica che 1 ragazzo su 5 è vittima di bullismo e cyberbullismo. Le cronache quasi quotidianamente ci danno notizia di giovani che si suicidano per non essere più bullizzati, oppure di pestaggi tra minori, evidentemente c’è un problema. E il problema è serio. Se un gran numero di ragazzi frequentanti la scuola sono bullizzati il problema è che queste nuove generazioni stanno crescendo senza avere rispetto per la sensibilità significa che la società sta sbagliando tutto. Che

Un bambino della Sardegna torna finalmente a casa dopo un lungo periodo di allontanamento che aveva suscitato grande partecipazione e mobilitazione anche attraverso la pagina Facebook Bambino della Sardegna. Con provvedimento del 12 giugno 2025, il Tribunale per i Minorenni di Sassari ha revocato l’inserimento in comunità, riconoscendo l’importanza dei passi avanti compiuti grazie alla forza di volontà e al senso di responsabilità dimostrati dai genitori. Il risultato è stato reso possibile grazie a un confronto diretto e continuo tra madre, padre e avvocato, basato sulla consapevolezza che solo la collaborazione e l’ascolto reciproco possono portare a soluzioni efficaci e rispettose del superiore interesse del bambino. I genitori, infatti, non si sono sottratti al dialogo e hanno saputo superare ostacoli personali, dimostrando nei fatti di voler ricostruire un contesto sereno per il proprio figlio. In questa direzione, la partecipazione attiva

Cassazione contro il Tribunale per i Minorenni e la Corte d’Appello di Reggio Calabria: annullato il decreto sugli incontri obbligati con i nonni È stata notificata oggi, 12 maggio 2025, l’ordinanza con cui la Corte di Cassazione ha annullato il decreto emesso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria e, prima ancora, dal Tribunale per i Minorenni della stessa città. Si trattava di un provvedimento che imponeva a un bambino di riprendere i rapporti con i nonni paterni, anche con modalità forzate e l’intervento della forza pubblica in caso di opposizione materna. Una decisione che, per nove lunghi anni, ha gravato su una madre e sulla sua famiglia, obbligate a difendersi da un sistema giudiziario che – secondo quanto stabilito oggi dalla Suprema Corte – ha completamente ignorato il reale interesse del minore. Il caso era nato nel 2019, quando i nonni paterni

Dopo oltre due anni, il Tribunale per i Minorenni di Milano ordina il rientro dei minori nella casa familiare. L’Avvocato Miraglia: “Una vittoria del cuore, non solo del diritto” Varese, 13 maggio 2025 – Si chiude con un abbraccio atteso e sofferto una delle vicende familiari più complesse degli ultimi anni. Con un provvedimento tanto atteso quanto giusto, il Tribunale per i Minorenni di Milano ha disposto il rientro presso la casa dei genitori di tre minori, precedentemente collocati in comunità con provvedimento d’urgenza adottato nel 2023. Una decisione che rappresenta non solo il ripristino della normalità familiare, ma soprattutto il riconoscimento della piena capacità genitoriale, già ampiamente documentata in sede peritale e legale. Fin dall’inizio, la famiglia ha vissuto un lungo e faticoso percorso, durante il quale ha sempre collaborato con le istituzioni, partecipato a tutti gli incontri protetti previsti e mantenuto

Torino 15 gennaio -La tutela dei diritti dei minori dovrebbe essere una priorità assoluta per ogni società civile tuttavia a Torino il Tribunale per i Minorenni sembra essere travolto da inefficienze strutturali che stanno compromettendo gravemente il benessere di molti bambini e delle loro famiglie questa realtà non può e non deve passare inosservata Lo Studio Legale Miraglia impegnato nella difesa dei diritti dei minori e delle loro famiglie ha recentemente portato alla luce situazioni drammatiche che evidenziano i ritardi cronici nell'adozione di provvedimenti necessari per garantire la serenità dei minori tali ritardi che spesso si protraggono per mesi o addirittura anni rappresentano non solo una violazione del diritto dei bambini a vivere in un ambiente stabile e amorevole ma anche un fallimento del sistema giudiziario Storie di sofferenza e incertezza Tra i casi emblematici spicca quello di una bambina che da oltre

(Biella 23 dicembre 2024) – Emergono preoccupazioni riguardo ai servizi sociali affidati alle cooperative, evidenziando la mancanza di controlli da parte delle istituzioni e i conseguenti abusi e ingiustizie che colpiscono i più vulnerabili. Questa è la situazione in cui si è trovata una madre biellese, coinvolta insieme alle sue due figlie di dieci e quattro anni. L’avvocato Miraglia, legale della donna, descrive una situazione allarmante. "A causa di compagni violenti, la mia assistita si è dovuta rivolgere a un centro antiviolenza. Di conseguenza, il caso è stato preso in carico dai servizi sociali e affidato a una cooperativa esterna". Ciò che doveva essere un percorso di protezione si è trasformato in un incubo. Durante un incontro protetto, la figlia maggiore ha riferito di essere stata picchiata dalla madre. Senza un'indagine approfondita, l’educatrice della cooperativa ha redatto una relazione accusatoria, dipingendo la donna come

Il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta ha autorizzato il rientro del piccolo Luca, nome di fantasia, presso l'abitazione dei nonni materni, ponendo fine a un periodo in cui sia lui che la sua mamma erano stati collocati in una casa famiglia. La decisione è il risultato di un lungo percorso di valutazione che ha coinvolto esperti, psicologi e assistenti sociali e che ha avuto come obiettivo principale il benessere del minore e la ricostruzione di un ambiente familiare adeguato. Tuttavia, la vicenda solleva importanti interrogativi sull’efficacia delle politiche di tutela dei minori e sull'urgenza di adottare interventi tempestivi per prevenire situazioni di allontanamento che spesso risultano evitabili. La madre di Luca, nonostante le difficoltà personali, ha sempre mantenuto un legame affettivo forte con il figlio. Questo aspetto, riconosciuto dal Tribunale, avrebbe potuto essere valorizzato sin dall’inizio attraverso un sostegno

di Francesco Miraglia, La morte di Arcangelo Correra, diciottenne ucciso per un colpo di pistola esploso dal cugino, rappresenta una nuova e tragica ferita per Napoli. Non è il primo giovane che, in pochi giorni, perde la vita per un’escalation di violenza, e temo che non sarà l’ultimo, a meno che non decidiamo finalmente di guardare in faccia questa emergenza e di prendere provvedimenti seri e risolutivi. Questa tragedia segue di poche settimane la morte di Emanuele Tufano, un ragazzo di appena 15 anni, colpito durante una sparatoria tra adolescenti, e di Santo Romano, diciannovenne ucciso in una lite esplosa per un motivo banale. Sono tre giovani vite spezzate, in appena diciassette giorni, una sequenza di eventi tragici che interroga la nostra coscienza collettiva e impone una riflessione profonda sul nostro fallimento come società. In qualità di esperto in diritto penale